Come la maggior parte dei volumi de Le Vite dei Cesenati – tranne il V e il IX dedicati a due fondamentali ricorrenze, il 150° dell’Unità d’Italia e il centenario dello scoppio della I Guerra Mondiale – anche questo presenta una grande varietà di personaggi e di storie trattate, apparentemente senza un’unità. A uno sguardo più attento si potranno invece riconoscere alcuni fili conduttori: i personaggi si aggregano per vocazioni: gli insegnanti Giobbe Gentili e Rosa Calzecchi Onesti, i bibliotecari Raimondo Zazzeri e Alfredo Vantadori, i politici Denis Ugolini e Daniele Angelini, i medici Achille Franchini e Maurizio Bufalini, e gli artisti, la pittrice Caterina Baratelli, il fotografo Agostino Lelli Mami, il poeta Giampiero Giuliucci, i violoncellisti Evaristo Bartoletti, Sante Amadori e Dante Fioravanti. Abbiamo poi i luoghi (il teatro, con le sue storie e i suoi attori, lo stadio e il calcio), e le esperienze di due generazioni (la goliardia e le radio libere). E sullo sfondo è sempre presente la nostra città, sia quella dei decenni tra Otto e Novecento, sia quella del dopoguerra, segnata dalla “modernizzazione” urbanistica degli anni ’60. Cesena è in sostanza il denominatore comune di persone, luoghi ed eventi, indagati con rigore, sulla scorta di fonti e documenti, e narrati con passione e partecipazione.